Oggi 16 novembre 2012 noi studenti del:LICEO STATALE D’ARTE ROMA 2 “Enzo Rossi”, in sede Centrale (via del Frantoio 4) abbiamo deciso di occupare la NOSTRA SCUOLA!

16 Nov

La nostra protesta si inserisce nell’ambito delle proteste che altre scuole di Roma stanno portando avanti in questi giorni. Protestiamo contro una politica che di fronte alla crisi continua a far pagare sempre i soliti noti: studenti, docenti, lavoratori e famiglie italiane. Un governo non eletto da nessuno, espressione dei poteri forti, delle banche, della finanza e dei grandi industriali, imposto dall’Unione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, si appresta a portare avanti ulteriori tagli al settore pubblico e alle scuole.
Nella Spending Review, art. 29-sexies, sono stati concessi 2.000.000.000 di Euro alla banca Monte dei Paschi di Siena per sanare il deficit, mentre a tutte le scuole d’Italia per la spesa per il funzionamento didattico è prevista e stanziata intorno ai 500.000.000 di Euro annui. NOI NON CI STIAMO!
Siamo studenti per lo più di periferia e sappiamo bene cosa vuol dire questa crisi. Sappiamo che una volta usciti da questa scuola non abbiamo un futuro: per noi lavoro nero o precarietà sono,purtroppo,sinonimi di lavoro. E questo accade nei casi migliori perchè altrimenti c’è solo disoccupazione. La nostra non è un’occupazione fatta per noia ma per necessità vera. Non avevamo fiducia nel governo precedente e non l’abbiamo in quello di Monti, a partire dalle legge di stabilità fino ad arrivare al disegno di legge n°935, meglio nota come legge ex Aprea. Protestiamo anche per la condizione nelle nostre scuole. Ci sono vari problemi legati alla sicurezza: le finestre non a norma; le aule troppo piccole in rapporto al numero degli alunni che la legge impone.
Per tutti questi motivi abbiamo deciso di occupare!
Assicuriamo che non ci saranno danni di alcun tipo alle strutture e al materiale scolastico e che impiegheremo queste ore discutendo di questioni di attualità e dei disagi che ne conseguono, portando a un prodotto finale, con l’espressione dell’arte ciò che ci viene meglio.

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